inquisizione

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.°*°.Madoka.°*°.
view post Posted on 30/9/2007, 15:43




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"Strega è quella donna che, untasi con un suo unguento, va in ore notturne ad un congresso d'altre streghe...
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qui rinnega la fede ed il battesimo"

Girolamo Tartarotti - Del congresso notturno delle Lammie



Come abbiamo potuto constatare nelle pagine precedenti, la Chiesa si abbatté con il suo sacro maglio su particolari forme di eresia, prevalentemente su quella Catara, per poi toccare solo successivamente i casi di magia e stregoneria. Comunque fino al 1200, prima dell'avvento al pontificato di Federico II, chiunque fosse accusato di pratiche occulte era passibile di scomunica, mentre successivamente cominciarono ad accendersi i primi roghi e ad innalzarsi i primi patiboli.

Il tribunale dell'Inquisizione si aggiudicò il potere decisionale assoluto grazie alla bolla "Ad Extirpanda", promulgata da Innocenzo IV, che introdusse legalmente per la prima volta nella storia della Chiesa l'utilizzo della tortura come complemento giuridico per lo svolgimento dei processi. Grandi figure inquisitorie divengono i crudeli miti della caccia alle streghe e spiccano altisonanti i nomi degli spietati Nicholas Eymerich, Pierre de Lancre e Torquemada, terrorizzando i tribunali di tutta Europa.

Dal 1300 in poi la Chiesa definisce eretici coloro che attraverso rapporti diabolici entrano in possesso di conoscenze magiche e vengono altresì considerate pratiche eretiche l'invocazione di potenze infernali, la lettura di formule magiche ed addirittura il mettersi in cerchio a danzare o a suonare. Dal 1320 al 1420 solo in Europa vengono pubblicati tredici trattati giuridici sulla stregoneria, all'interno dei quali vengono toccati temi quali la metamorfosi, il volo ed il Sabba, termini che da questo momento in poi entreranno a far parte del vocabolario accusatorio di ogni tribunale ecclesiastico.

L'apertura ufficiale della caccia alle streghe è datata 5 dicembre 1484, quando Giovan Battista Cybo (Innocenzo VIII) promulga la bolla papale "Summis Desiderantes Affectibus", con la quale lancia l'offensiva giuridica contro le "malefiche" e dà incarico all'ordine dei Domenicani di occuparsi dello svolgimento delle indagini, nonché dell'effettiva conclusione dei processi. In particolare invita gli alsaziani Heinrich Kramer (Institoris) e Jacob Sprenger a stilare un sorta di "manuale del perfetto inquisitore". Il Malleus Maleficarum diviene dunque il trattato legale contro la stregoneria, il "vangelo processuale" da cui attingere tutte le informazioni giuridiche per poter agire, anche con l'ausilio della tortura, contro chiunque si opponesse alle regole morali della Chiesa e del pontificato.





La pera ed il crogiuolo

La pera era uno marchingegno in legno o in bronzo con una struttura meccanica a forma del frutto della pera quando era chiuso. Tuttavia con un sistrema di viti e bulloni poteva esser aperto espandendone il suo volume e la sua dimensione. Lungo la superficie vi erano lembi di ferro e delle incanalature studiate appositamente per strappare e lacerare. Questo strumento di tortura, una volta richiuso, veniva impiegato contro le presunte streghe durante il processo di tortura ed inserito sia nella bocca, nella vagina oppure nell'ano. Successivamente veniva "avvitata" la vite centrale che fungeva da perno, facendo lentamente espandere l'arnese. Veniva poi fatta ruotare all'interno dell'orifizio nel quale era stata inserita ed infine brutalmente estratta, procurando dolore tremendo, lacerazioni gravi e qualche volta la morte.


Questo metodo di tortura veniva impiegato nei confronti di coloro i quale erano accusati vi aver avuto rapporti carnali con i demoni.

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Il crogiuolo era uno strumento terribile. Esso serviva a far colare piombo fuso o olio bollente nella bocca o nelle orecchie della vittima, provocando nella migliore delle ipotesi gravi ustioni alle mucose; nel peggiore dei casi provocava la morte.

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Lo strappaseni (Mastectomia)

Le tenaglie che potete osservare nella foto qui a destra venivano impiegate per la lacerazione delle mammelle o dei capezzoli dei torturati. Spesso il carnefice arroventava tali pinze prima di utilizzarle sulla vittima.

Pinze simili allo strappaseni venivano anche usate per strappare le unghie delle mani e dei piedi.


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La squassata

La vittima (in genere una donna) veniva legata con le mani dietro la schiena. Alla sua chioma veniva assicurato un palo in legno alle cui estremità ruotavano due uncini in ferro. La strega veniva sollevata ad un'altezza stabilita e lasciata cadere fino a pochi centimetri da terra. Le lesioni di questa tortura provocavano il distacco dello scalpo. La squassata alle braccia invece provocava lo slogamento degli arti.

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Pinze per la lingua

Questo genere di tortura veniva inflitta solitamente agli accusati di eresia e alle streghe colte in flagranza di maleficio verbale. Si tratta di vere e proprie forbici affilatissime con le quali il carnefice tagliava parte della lingua alla vittima, lasciandola morire dissanguata a causa del grande flusso sanguigno che irrora quest'organo.

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Il soffio

Si dice che per uccidere una strega bisognasse "tagliarla sul soffio", ossia la parte di viso che intercorre tra il labbro superiore ed il naso. Oltre a far fuoriuscire copiosamente il suo sangue, gli inquisitori erano convinti che da quel punto svanisse dal corpo della strega anche il suo male.

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L'impiccagione

L'alternativa al rogo e alla decapitazione era l'impiccagione. Potrebbe sembrare un metodo di morte meno feroce ma dobbiamo immaginare che, dal momento che il cappio si stringe al collo - eludendo ogni tipo di sforzo respiratorio - fino a quando non sopraggiunge il decesso, può trascorrere un periodo di sopravvivenza pari fino ai 10 minuti. Una vera e propria lenta agonia.




Il Signum Diabolicum

Dal XIV secolo in poi molti saranno i trattati sulla spiegazione dei fenomeni stregoneschi attribuiti al "maligno" ed anche questi saranno fonte, per i secoli a venire, di miti e leggende. In questi trattati si tentava di dare una spiegazione a fenomeni come il volo sulla scopa, la metamorfosi delle streghe in animali e la capacità di scatenare tempeste ed epidemie. Queste, infatti, erano le accuse maggiormente imputate. Inoltre bastava avere un neo o una voglia per essere accusati di essere stati "marchiati a pelle" dal demonio in persona.

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La candela della strega

Sembrerebbe una pratica sadomaso a vedersi, in realtà questo tipo di tortura procurava alla vittima tremende ustioni in tutto il viso, poichè, a differenza delle attuali candele in paraffina, quelle in sego utilizzate durante il periodo medioevale raggiungevano un'elevata temperatura di scioglimento.


Il rogo

Il più delle volte la tortura inquisitoriale terminava con la condanna al braccio secolare e milioni di persone hanno terminato la propria esistenza osservando la folla esultare dalla pira. Il rogo degli eretici era stato motivato teoricamente da Tommaso d'Aquino: "Gli eretici e le streghe sono figli di satana e devono essere bruciati, come lui, già qui sulla terra". Furono pertanto le fantasticherie degli inquisitori a spalancare la porta al rogo delle streghe.

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Pinza da pira

Questo strumento serviva esclusivamente per tenere saldo il collo della strega al palo della pira nell'eventualità che la stessa riuscisse a liberarsi dalla stretta delle funi che la immobilizzavano. In realtà questo arnese veniva raramente utilizzato poichè, a causa dello stordimento che le vittime accusavano per l'ingerimento di sostanze soporifere da parte di qualche magnanimo carnefice, esse arrivavano il più delle volte al patibolo in uno stato di incoscienza tale da non mostrare alcun segno di ribellione.

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La forchetta

Era uno stumento di tortura che consisteva in una cinghia di cuoio legata intorno al collo della vittima, nel cui centro si sviluppavano due forchette di ferro acuminate ed opposte. Questo marchingegno impediva alla vittima di muovere il capo in qualsiasi direzione, tantopiù non lasciava al torturato la possibilità di potersi addormentare. Veniva utilizzato nella tortura tramite ordalìa del sonno.


Il sambenito

L'eretico o la strega che abiurava e che si rimetteva alla fede cristiana era costretto ad indossare il sambenito, un abito scapolare, consistente in due pezzi di tela che ricadevano davanti e dietro e con un apertura per la testa. Generalmente era di colore giallo con disegni che ricordavano le fiamme eterne dell'inferno, in modo da far sì che il graziato ricordasse vita natural durante la magnanimità della Chiesa e che tenesse bene a mente ciò da cui la Chiesa lo avesse salvato. Era di uso comune far camminare l'eretico tra la gente della città a piedi nudi e con un copricapo a forma di cono in testa(coroca), a monito per tutti.


La cosa più sconvolgente che abbiamo voluto (magari anche un po' crudemente) sottolineare è che l'uomo sia riuscito a farsi merito di tutto questo orrore nel nome di Dio.

Meditate gente, meditate...

 
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ginkone
view post Posted on 2/11/2007, 15:32




il cristianesimo ha fatto milioni di morti in nome di Dio,non dobbiamo farci meraviglia...ma c'è qualche museo dove sono esposti questi strumenti di tortura?grazie
 
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.°*°.Madoka.°*°.
view post Posted on 2/11/2007, 18:06




CREDO PROPRIO D SI, IO LI HO VISTI IN UN CASTELLO MEDIOEVALE IN VAL D AOSTA ... FANNO DAVVERO RABBRIVIDIRE.....
 
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tessen
view post Posted on 2/11/2007, 18:17




il più famoso e grande è a praga, sul ponte carlo
 
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Morgil
view post Posted on 16/1/2008, 01:41




sono d'accordo nel condannare ciò che ha fatto l'inquisizione perchè se non lo sapete gli inquisitori o chi per loro facevano decidere alla gente cosa farne d una presunta strega.la colpa teoricamente così ricadeva sul popolo che voleva quella donnacca morta.davanti al popolo diceva l'inquisitore:"volete che questa donna che ha avuto rapporti carnali con satana,che parla blasfemo,bla bla venga purificata con le fiamme"?e il popolo naturalmente diceva d si.


però ora la chiesa non si macchia di nessun delitto del genere,magari sbaglia in qualcos'altro,come la censura e la manipolazione delle menti altrui.

cmq queste documentazioni servono affinchè non ci si macchi più di orrendi crimini degni di una lerciosissima dittatura!!!


ps:le cosidette streghe altro non erano che le "infermiere del passato"


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Morgil
view post Posted on 16/1/2008, 12:50




va bene che il cattolicesimo ora non goda di grande considerazione da parte mia,vuoi che il papa non sia una figura altisonante per me,ma perchè estrometterlo alla visita all'università di roma?

mi sembra un attegiamento abbastanza censuratorio e inutile ma sopratutto non coerente col dialogo e col confronto,due pratiche tanto care alla scienza di tutti i tempi.


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tessen
view post Posted on 16/1/2008, 18:04




il problema è alla nascita
é stato un errore invitarlo perchè propio un papa a fatto fuori galileo (l'universita di roma è a lui dedicata).Ma soppratutto cosa centra la religione con la scienza? niente
quindi lui che cosa ci centrava una emeritacippa
 
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Morgil
view post Posted on 16/1/2008, 19:00




galileo ormai è passato,un confronto ci poteva stare.

sono solo voci ma ho sentito che un prof contrario a questa visita fosse di origine ebraica............................



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tessen
view post Posted on 16/1/2008, 19:11




se per questo è anche passato l'invito
ormai ha deciso di non venire più
 
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MarkoStrega
view post Posted on 8/4/2011, 22:05




Buongiorno,
sono uno dei titolari del sito Cortescontenti, portale di paganesimo e stregoneria, in rete dal 1999. Alcuni nostri avventori ci hanno fatto notare che in questa pagina vi sono immagini e testi di nostra proprietà protetti da copyright. Vi invitiamo pertanto ad eliminare urgentemente il materiale che avete prelevato senza permesso o, nel caso vogliate continuare ad utilizzarlo, a citarne fonte e link, sia per le immagini che per i testi. In caso contrario ci vedremo costretti a prendere spiacevoli provvedimenti.

Grazie. CdS Amministrazione.
 
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9 replies since 30/9/2007, 15:43   929 views
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